Azioni climatiche
Le barriere coralline artificiali sono dei frangiflutti realizzati al largo, quasi sempre parallelamente alla costa, utilizzando massi di cava gettati a formare un cumulo (la cui cresta può essere superiore al livello marino oppure sommersa). Solitamente si tratta di interventi meno invasivi rispetto ai pennelli e, a seconda dell’orientamento, possono avere un impatto meno evidente sui processi costieri. Possono essere continue o segmentate e la progettazione di tali opere dev’essere pensata in base alle caratteristiche naturali dei siti che le ospiteranno, in modo da evitare che l’impatto sulla costa risulti eccessivamente evidente. L’installazione di tali strutture si deve inserire all’interno di una politica più ampia che abbia come obiettivo una gestione del territorio che promuova l’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. Possono modificare la corrente di deriva lungo la costa.
Installare barriere coralline artificiali
Obiettivo
Ridurre l'energia delle onde e proteggere la spiaggia dall'erosione.
Descrizione
Risultati attesi
Le barriere coralline possono migliorare la biodiversità fungendo da substrato per le specie bentoniche (flora e fauna) e possono diventare attraenti per lo snorkeling.
Indicatori dei risultati
Area di spiaggia protetta [m²].
Attori coinvolti
Comunità e vari livelli di autorità (comunale, consorziale, provinciale).
Durata prevista dei lavori
Buone pratiche
Criticità
Scopo dell'azione
Tipo di azione proposta
Settori d’azione
Impatti climatici
Scala di implementazione